Luci e qualche ombra per Fruit Logistica
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Marzo 18, 2024Il Dna può influenzare le scelte alimentari individuali verso opzioni più o meno sane. A rivelarlo è uno studio che sarà presentato al congresso della American Heart Association a Philadelphia. Sotto la lente d’ingrandimento degli esperti ci sarebbe un gene capace di rendere le verdure meno appetibili per alcune persone, aumentando la loro sensibilità al gusto amaro di alcune sostanze contenute dai cibi vegetali.
L’importanza dei geni
“Il tuo Dna influenza il modo in cui percepisci i gusti, e il gusto è un importante fattore nella scelta dei cibi”, dichiara l’autrice del lavoro, Jennifer Smith dell’Università del Kentucky a Lexington. Secondo Smith, i fattori genetici possono dissuadere alcuni dal consumo di verdure, che fanno bene al cuore e all’organismo nel suo insieme.
Il gene in questione si chiama “TAS2R38” ed è importante per percepire l’amaro dei cibi. Ne esistono due versioni, PAV e AVI. Chi nel proprio Dna ha due copie di PAV è super-sensibile all’amaro di certe sostanze, ad esempio quelle tipicamente contenute in verdure come i broccoli (ma anche agli antiossidanti amari del cioccolato fondente, al caffè etc).
Chi invece ha due copie della versione AVI sente pochissimo l’amaro ed è avvantaggiato quando a tavola c’è la verdura. Infine chi possiede nel Dna una copia AVI e una PAV si trova “nel mezzo” in quanto a percezione dell’amaro.
Metodologia
Gli esperti hanno confrontato le abitudini alimentari di 175 adulti, analizzandone anche il Dna per verificare quale delle due versioni del gene del gusto amaro avessero. Dividendo quindi il campione in base alla quantità e varietà di verdure consumate abitualmente, gli studiosi hanno scoperto che c’è il triplo della probabilità che i portatori di due copie di PAV (super-sensibili all’amaro) figurassero nel gruppo delle persone con scarso consumo di verdure.
Prossime ricerche
“Speriamo di usare l’informazione genetica per scoprire le verdure più accettabili per il gusto delle diverse persone, e anche per individuare le spezie in grado di mascherare il gusto amaro e rendere le verdure accettabili a tutti i palati”, ha concluso Smith.